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Il restauro dei beni comuni: Ponti storici

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Documentati per la prima volta nel Catasto Teresiano del 1774, i Ponti storici nella regona di Rivarolo e Cividale sarebbero in realtà più antichi: l'analisi stilistica e le caratteristiche costruttive li ascrivono all'epoca dei manufatti di analoga fattura eretti, nella seconda metà del Cinquecento, da Vespasiano Gonzaga, a ridosso del percorso degli Arginelli di Sabbioneta.
Particolarmente significativo quello che consente alla strada comunale dei "due Ponti" di oltrepassare il colatore Delmona.
Le condizioni generali denunciano la cronica carenza, per non dire assenza, di manutenzioni che hanno portato nel tempo alla situazione di degrado attuale.
Ora il Ponte è affidato alle "cure" della ditta LITHOS di Venezia, che a Mantova ha una base operativa per essersi occupata, da una ventina d'anni a questa parte, del restauro delle facciate della Basilica di Sant'Andrea oltre alle facciate di Palazzo Uberti, in Piazza Sordello, e del Teatro Sociale, senza tralasciare gli interventi di restauro al ponte visconteo di Valeggio sul Mincio.
 
 
 
I lavori di restauro, riparazione e consolidamento statico del Ponte sul Delmona entrano nel vivo.
Il consolidamento statico del ponte prevede di intervenire sull'estradosso delle volte, "messe a nudo" e foderate con rete di fibre di carbonio.
La rimozione del piano di calpestio ha tuttavia rivelato come già "gli antichi costruttori" si siano posti il problema dell'irrigidimento delle arcate del ponte: lo scavo ha infatti evidenziato l'esistenza di contrafforti in mattoni realizzati sopra la pila centrale, tra gli archi.
I saggi eseguiti sulla sistemazione spondale in riva sinistra, hanno invece denunciato l'incoerenza dell'intervento di sistemazione operato nel secolo scorso per sopperire al crollo del muro d'ala, ritrovato ribaltato e adagiato nell'alveo del canale. Le operazioni di rimozione delle parti inoerenti sono state concordate in "diretta lavori" con la Soprintendenza.
 
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