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Martedì, 27 March 2018 16:33

La Comunità Ebraica

La Comunità Ebraica Rivarolese
Le prime notizie ufficiali sulla comunità ebraica rivarolese risalgono al 1522, quando i fratelli Joseph, Salomon e Lazzaro Levi ottennero dai Gonzaga una "Condotta" per aprire un banco di prestito a Rivarolo. Il ritrovamento di alcune lapidi nel vecchio cimitero ebraico ubicato all'interno delle mura, nell'attuale via Cavour, confermano l'antica presenza ebraica nel paese. agli inizi del 1800, per le leggi napoleoniche, un secondo cimitero sorse fuori le mura nei pressi di Porta Mantova. Quest'ultimo fu demolito negli anni sessanta. la famiglia più importante della comunità fu quella dei Finzi. A Giuseppe Finzi , patriota risorgimentale, nato a Rivarolo nel 1816, è attualmente dedicata la piazza del paese. A differenza di altri luoghi in cui gli ebrei venivano confinati nei ghetti, a Rivarolo potevano risiedere liberamente in ogni zona del paese. La presenza ebraica si estinse definitivamente nel 1944 con la deportazione e la conseguente scomparsa di Aldo Milla, l'ultimo ebreo rivarolese. La comunità alla fine del '800, si era trasferita nel milanese.

Mercoledì, 04 April 2018 16:49

Rivarolo e la Musica

Rivarolo Mantovano e la Musica Rivarolo Mantovano si vanta di aver dato i natali a due importanti figure di musicisti: il M.° Cesare Rossi ed il M.° Gorni Kramer.

Cesare Rossi (1858 - 1930)

Cesare Rossi è nato a Rivarolo Fuori il 26 gennaio 1858. Se della sua vita familiare e della sua giovinezza poco si sa, della sua vita artistica nell'ambito musicale sono testimoni città come Praga, Trento e Mantova dove egli visse ed operò anche come compositore e direttore delle bande municipali. Della sua produzione musicale sono ricordati: L'Inno a Trento (1918), un'opera lirica la "Nadeya" (1903) ed un'operetta dal titolo "Pinocchio al fronte" (1918). Non mancano opere minori come marce, valzer, mazurke e polke, sparse negli archivi musicali delle città ove la vita artistica del maestro Rossi ebbe modo di esprimersi. La sua "Nadeya" non ha avuto fortuna ed è stata rappresentata solo due volte: a Praga nel 1903 ed a Mantova nel 1904. (È stato detto che il Rossi ebbe a subire una contestazione legale per plagio da parte del maestro compositore Giordano, autore dell'Andrea Chenier. Per questo "Nadeya" sarebbe stata ritirata dalle Edizioni Ricordi le quali ne avevano curato la stampa, ad uso manoscritto, nel 1906). Cesare Rossi muore a Rivarolo Mantovano il 26 agosto 1930. Sulla lapide del suo sepolcro è inciso il ricordo riconoscente di Rivarolo, Trento, Praga e Mantova. A lui Rivarolo Mantovano ha dedicato una via.

Gorni Kramer (1913 - 1995)

Nato il 22 Luglio 1913 a Rivarolo Mantovano, figlio d'arte, in quanto il padre Francesco Gorni, in arte "Maestro Gallo", era un valido fisarmonicista e compositore. Gorni Kramer iniziò a suonare la fisarmonica appena ebbe l'età per reggere lo strumento nell'orchestra del padre in serate e pomeriggi danzanti, dimostrando notevoli doti. Terminati a nove anni gli studi della fisarmonica, Kramer si diplomò in contrabbasso presso l’Istituto Musicale di Mantova il 31 maggio 1930, diploma rilasciato il 3 giugno 1930. Si noti che l’allora direttore dell’Istituto Musicale era il rivarolese Maestro Cesare Rossi, morto nell’agosto successivo. (Una sala dell’attuale conservatorio Campiani di Mantova è intitolata a Cesare Rossi). Kramer iniziò quindi la sua attività musicale impegnato in valzer, polke, mazurche in piccole formazioni come "Kramer ed i sui villici" o in formazioni orchestrali come "Kramer e la sua orchestra tipica argentina" o "La Grande orchestra di Vienna diretta da Gorni Kramer". Ma è la stagione del Jazz che vede Kramer fortemente attivo ed impegnato a dare dignità a quella schiera di giovani musicisti affascinati da questo nuovo genere musicale venuto da oltreoceano e fortemente osteggiato dal regime del tempo. A vent'anni, nel 1933, formò il suo primo complesso e venne scritturato all'Embassy dove finalmente poté esibirsi in refrains improvvisati del più aggiornato jazz. Fu sicuramente il primo fisarmonicista jazz italiano dallo stile personale e inimitabile. La sua attività non si fermò al jazz. Egli fu infatti con Garinei e Giovannini l'interprete musicale della straordinaria stagione della commedia musicale. "Attanasio cavallo vanesio", "un trapezio per Lisistrata", "Buona notte Bettina", "Made in Italy", sono solo alcuni titoli di una produzione intensa e di successo. Altrettanto entusiasmante è stata la stagione televisiva che ha visto Kramer impegnato in trasmissioni di grande successo come compositore e direttore di orchestra. Il "Musichiere" di Mario Riva, "Giardino d'inverno", "L'amico del giaguaro" con Gino Bramieri, sono solo alcuni titoli degli spettacoli di successo di cui fu protagonista il nostro Kramer. È quasi impossibile contare quante canzoni di successo ha scritto Kramer. Sicuramente oltre mille. Per ricordarne alcune citiamo "un giorno ti dirò", "Prime lacrine", "Crapa pelada", "Pippo non lo sa" degli anni tra il 1935 e '40, "In un vecchio palco della scala", "Soldi, soldi, soldi", "Donna", "Simpatica", "Femminilità", "Un bacio a mezzanotte", "Domenica è sempre domenica", "Amore fermati", "Non so dir ti voglio bene", "Mercy beaucoup". La vena artistica di Rivarolo Mantovano nel campo musicale non si esaurisce con il M.° Gorni Kramer, infatti Emilio Soana, già 1° tromba dell'orchestra RAI e trombettista jazz di fama internazionale, tutt'ora in attività, può a pieno titolo essere ricordato quale esecutore e interprete della migliore tradizione musicale italiana

Martedì, 27 March 2018 15:28

Cividale

LOCALITÀ CIVIDALE – centro storico

Cividale emerge storicamente dalle nebbie del passato per alcuni trasferimenti fondiari operati dal monastero bresciano di Santa Giulia nel corso del XII secolo.

Che il monastero benedettino detenesse a Cividale consistenti beni patrimoniali sembra confermato dalla titolazione a Santa Giulia della sua chiesa parrocchiale, le cui fattezze originarie risultano stilizzate in una mappa del XVI secolo (vedi immagine sottostante). Si tratta del disegno a inchiostro e acquerello, conservato nell’Archivio di Stato di Mantova, tra le “mappe e disegni” del Magistrato Camerale Antico, nel quale sono rappresentate le “Valeti de Cividal”, cioè le terre basse poste lungo il corso del “canal”, storicamente denominate “Le Valli”.

Le caratteristiche ambientali e insieme la vetustà dell’insediamento sembrano trovare conferma nella composizione linguistica del toponimo. “Cividal” potrebbe infatti derivare dalla crasi di due vocaboli: la radice latina “Civitas” (comunità), connotata, nell’Alto Medioevo, dall’aggiunta del suffisso germanico “Dal” (avvallamento, valle). “Civitas-Dal” dunque, e per abbreviazione “Cividal”, assumerebbe così il significato di “Comunità della Valle” o meglio “Valle della Comunità”.

La natura dell’insediamento romano a Cividale, in mancanza di riscontri archeologici e documentari, è solo ipotizzabile. La teoria che nel borgo potesse ravvisarsi il vicus di Bedriacum, citato dallo storico latino Tacito nei suoi Annales (ipotesi circolata fino al XIX secolo, perchè alimentata dalle argomentazioni degli eruditi Charles Rollin e Jean Baptiste Danville), sembra definitivamente tramontata in favore della candidatura di Calvatone, dove recenti campagne di scavo hanno portato alla luce i resti di un vicus di epoca imperiale. Tuttavia, la radice “Civitas” contenuta nel toponimo lascia pochi dubbi al riguardo delle origini di Cividale: un “vicus rusticus”, cioè un insediamento rurale di una certa consistenza, caratterizzato dalla compresenza di agricoltori, artigiani e commercianti, situato su una strada militare importante, la Via Vitelliana, che congiungeva la Via Emilia alla Postumia.

La radice “Civitas” lascia infatti intravedere una condizione politico-amministrativa particolare, determinata dall’essere, forse, il centro principale di un pagus, la minima circoscrizione territoriale romana. Al pagus, in epoca tardo antica, facevano capo la manutenzione delle strade, la gestione dei beni comuni (pascoli e boschi) ed in genere l’organizzazione amministrativa del territorio di competenza.

Nella pianura alluvionale pochi siti, come Cividale, presentavano naturalmente caratteristiche orografiche tali da essere fortificabili con pochi mezzi: per questo motivo, e per il fatto di trovarsi su una strada di grande comunicazione, la via Vitelliana, la borgata dovette sopravvivere al crollo dell’impero come “ridotto civile” sulla sommità del “promontorio” naturale occupato oggi dalla chiesa parrocchiale. L’insediamento umano doveva conservare una certa valenza se i Longobardi, che in queste zone si stabilirono a partire dalla fine del VI secolo, mantennero per la borgata l’antico appellativo romano di “Civitas” che, nell’Alto Medioevo, designava generalmente un centro amministrativo-giudiziario, governato da un gastaldo, il funzionario di nomina regia con giurisdizione su un distretto territoriale. Cividale è impensabile come sede di gastaldato, che, a detta dell’Astegiano, esisteva invece a Sabbioneta; il borgo, però, poteva ospitare un funzionario minore dipendente dal gastaldo: uno sculdascio o un decano?

La connotazione data dal suffisso germanico “dal” (valle), aggiunto alla radice del toponimo proprio dai Longobardi, è invece indicativa della natura e delle precarie condizioni idrauliche determinate dal progressivo abbandono della campagna seguito alla dissoluzione del mondo romano. La “Civitas-dal” longobarda contrattasi nel medievale ”Cividal” rimase così ad indicare il borgo nei secoli a venire.

Martedì, 27 March 2018 00:00

Biblioteca Comunale

La "Fondazione Sanguanini Rivarolo Onlus" è stata istituita il 5 luglio 1985 con decreto del presidente della Regione Lombarda Giuseppe Guazzetti, su richiesta dell'Ing. Giudo Sanguanini. Come si legge nello statuto, l'ing Sanguanini intende in questo modo onorare la memoria dei genitori e contribuire allo sviluppo di Rivarolo, secondi una sua radicata convinzione che vede nella cultura il fattore più efficace di promozione umana. Il programma della istituzione venne comunicato durante la cerimonia di insediamento, svoltasi nella sala consigliare il 20 luglio dello stesso anno. Al momento la biblioteca comprende oltre 26000 volumi di ogni genere e per ogni età, oltre a riviste specializzate e servizio di connessione internet.

Orari di apertura
Lunedì e Sabato: 09:00 - 12:30 
da Martedì a Venerdì: 15:30 - 19:00 
dal 15 giugno al 31 agosto: 9:00 - 12:30

Fondazione Sanguanini Rivarolo Onlus

Via Gonzaga n. 39/b
46017 Rivarolo Mantovano (MN)
Tel. 0376/958144 – 957036
Fax: 0376/959112

www.fondazionesanguanini.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Catalogo delle bilioteche della Provincia di Mantova: www.biblioteche.mn.it

Tesseramento

TESSERA “AMICO DELLA FONDAZIONE” € 20,00

Con diritto a:
a) tutti i servizi della Fondazione e agli sconti e agevolazioni sulle varie iniziative da essa organizzate;
b) abbonamento 2014 ai quattro numeri de “La Lanterna”;
c) un libro a scelta tra quelli editi dalla Fondazione entro il 2013.

TESSERA “SOCIO SOSTENITORE” € 50,00

Con diritto a:
a) Tutti i servizi della Fondazione e agli sconti e agevolazioni sulle varie iniziative da essa organizzate;
b) Abbonamento 2014 ai quattro numeri de “La Lanterna”;
c) Un libro a scelta tra quelli editi dalla Fondazione entro il 2013;
d) Tutte le pubblicazioni che la Fondazione andrà a pubblicare nel corso del 2014.

Tra i titoli già in programma: “La famiglia di Kolè” di Padre Volta (in uscita a gennaio 2014)
Per maggiori informazioni, e per dare la tua adesione, rivolgiti alla segreteria della Fondazione, presso la Biblioteca in via Gonzaga 39 /b – Tel. 0376 95.81.44

Pubblicato in Cultura e Istruzione